Gricignano (23/10/13). E' il disastro ambientale che nel
silenzio, ora dopo ora, minuto dopo minuto, ci toglie pezzi di vita per
portarseli via per sempre. Uno scempio immane ai danni della natura e della
vita in generale che nessuno è capace di fermare. Non basta l'indignazione, la
mobilitazione di sempre più ampi gruppi di cittadini intenti a diffondere il
verbo della denuncia, dell'allerta sul disastro che si sta consumando e che ci
sta consumando. Sembra di combattere la stessa battaglia di Donchisciotte, non
si intravvedono mai i frutti sperati. Giovani vite si spengono per malattie di
cui fino a dieci anni fa si conosceva a malapena il nome, e i casi si contano a
decine. Sempre più persone si ammalano di dermatiti e di asma, per non parlare
di tutte le altre malattia cosiddette "comuni", lo dicono i medici di
base, dei loro allarmi però rimane il suono delle parole. Ma la malattia più pericolosa
di tutte è la rassegnazione, il pensare che qui nessuno potrà mai cambiare
niente, perché - dicono in molti - "è sempre stato così e niente e nessuno
potrà cambiare le cose" . Contro questo cancro principalmente bisogna
lottare. Scendiamo in strada e protestiamo, riprendiamoci la nostra vita,
riappropriamoci dei nostri spazi e del nostro tempo. Ricominciamo daccapo,
mattone dopo mattone, e ricostruiamo la nostra casa. La terra è nostra,
cacciamo fuori i barbari che l'assediano!
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